Skip to content

Ivan e il lupo grigio (Russia)

Voce narrante di Paolo Monesi

In un certo reame, in un certo stato, viveva uno zar con i suoi tre figli, tre principi: Dimitrij, Vasilij e Ivan, il più giovane. Lo zar aveva un giardino con alberi pregiati, tra cui uno da cui nascevano mele d’oro. Da un po’ di tempo volava un uccello, con penne d’oro e occhi come cristalli d’oriente, che di notte portava via le sue amate mele. Così lo zar, afflitto, disse ai suoi tre figli che chi di loro avesse catturato l’Uccello di fuoco avrebbe avuto metà del suo regno finché fosse stato in vita, e alla sua morte lo avrebbe avuto tutto intero. Allora i principi decisero di sorvegliare l’albero durante la notte.

I più grandi tentarono per primi ma si addormentarono, mentre Ivan riuscì ad acchiapparlo per la coda. L’Uccello di fuoco però si liberò e volò via, lasciandogli in mano soltanto una penna. Da quel giorno l’Uccello di fuoco non tornò più nel giardino, ma lo zar chiese ai suoi figli di catturarlo ugualmente e di partite quindi alla sua ricerca.

I due fratelli maggiori, insieme, intrapresero subito il viaggio e anche Ivan, dopo aver ricevuto la benedizione del padre, scelse un cavallo e si mise in strada. Dopo un lungo tragitto Ivan si trovò davanti a un bivio, che riportava un’indicazione: chi avesse proseguito dritto per la strada avrebbe conosciuto fame e freddo; chi avesse scelto la strada a destra sarebbe vissuto, ma il suo cavallo sarebbe morto; e chiunque avesse preso la strada a sinistra sarebbe morto, ma il suo cavallo sarebbe sopravvissuto. Ivan andò sicuro a destra e dopo qualche giorno incontrò un lupo grigio che sbranò il suo cavallo. Camminò per un giorno intero e alla fine, stremato, venne raggiunto dall’enorme lupo grigio che gli disse di essere dispiaciuto per aver mangiato il suo cavallo, e che da quel momento lo avrebbe servito fedelmente portandolo in groppa alla ricerca dell’Uccello di fuoco. Così lo condusse nel giardino dove si trovava l’Uccello di fuoco e gli disse di portarlo fuori senza toccare la sua gabbia dorata. Il principe entrò, ma pensò che fosse un vero peccato non prendere la gabbia, e quando la toccò suonarono le campane e fu catturato.

Lo zar di quel regno gli disse che avrebbe potuto averla se solo lo avesse chiesto, ma che ormai era tardi e che poteva essere perdonato solo se avesse catturato per lui il Cavallo dalla criniera d’oro. Così il lupo lo condusse nel regno e nelle stalle dove si trovava il Cavallo, ma lo avvertì di non toccare la briglia d’oro. La sua bellezza però lo tentò, e anche lì suonò l’allarme e fu catturato.

Anche il secondo zar gli disse che se lo avesse chiesto gli avrebbe dato il Cavallo, ma ora se voleva essere liberato doveva rapire per lui la bella Elena. Così il Lupo portò Ivan nel castello della principessa, che fuggì insieme a lui. I due si innamorarono perdutamente e quando giunsero dal secondo zar, Ivan pianse disperato all’idea di perderla. Il Lupo grigio allora ebbe un’idea: trasformarsi con un incantesimo nella bella Elena e ingannare lo zar. Così Ivan riuscì a ottenere il Cavallo dalla criniera d’oro e ad allontanarsi con la sua amata. Una volta al sicuro, il Lupo riprese le sue sembianze e li raggiunse.

Arrivati dal primo zar, Ivan chiese al Lupo di ripetere l’incantesimo e trasformarsi nel Cavallo dalla criniera d’oro per poter recuperare l’Uccello di fuoco senza dover abbandonare la bestia. Il Lupo accettò, lo scambio fu fatto e Ivan riuscì a tornare nel suo regno con Elena, il Cavallo dalla criniera d’oro e l’Uccello di fuoco. Il Lupo disse che il suo servizio era compiuto e quando tornarono nel punto in cui aveva sbranato il cavallo di Ivan si separarono.

I due fratelli maggiori, nel frattempo, stavano rientrando al castello a mani vuote quando videro Ivan ed Elena addormentati sul prato, e decisero di uccidere Ivan, facendo a pezzi il suo corpo, appropriandosi dell’Uccello di fuoco, del Cavallo dalla criniera d’oro e rapendo la bella Elena.

Il Lupo grigio sentì un richiamo e tornò nel punto in cui aveva lasciato Ivan, che trovò morto. Catturò due corvi e disse alla loro madre che per riaverli avrebbe dovuto recuperare per lui l’acqua della vita e l’acqua della morte. Grazie a questa magia il Lupo riportò in vita Ivan e lo condusse al suo regno, dove uno dei fratelli stava per sposare la principessa contro il suo volere.

Appena Ivan entrò nelle sale la bella Elena lo abbracciò e raccontò allo zar tutto quello che era successo. Lo zar si infuriò terribilmente e mise in prigione i fratelli Dimitrij e Vasilij.Il principe Ivan sposò la bella principessa Elena e vissero d’amore e d’accordo, tanto che non potevano stare un solo minuto uno senza l’altra.