Il Rinascimento, l’epoca che vede il progresso di tutti i campi del sapere, e che segna il connubio tra arte e scienza con i suoi grandi maestri, è stato senz’altro un periodo straordinario.
Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Perugino, Botticelli furono espressione delle potenzialità dell’uomo: nell’arco di 4 generazioni vengono realizzate opere impensabili prima.
Per la prima volta l’uomo è consapevole della sua forza e delle sue abilità, ovunque si respira un ottimismo travolgente!
Ma quale è stato l’ingrediente segreto di questo periodo?
Più che un ingrediente, possiamo parlare di una ricetta preparata a lungo nei secoli precedenti.
❗️Anno 1340: l’invenzione della scrittura contabile con il metodo della partita doppia favorisce lo sviluppo di banche.
Mercanti e banchieri diventano mecenati e favoriscono non solo l’arte ma anche la tecnologia con una serie di invenzioni.
Personaggi come Cosimo e Lorenzo de Medici mettono a disposizione enormi capitali per realizzare opere d’arte e finanziare la carriera degli artisti!
❗️1347 La peste nera che aveva travolto L’Europa nella seconda metà del Trecento lascia nei sopravvissuti un nuovo modo di pensare e di vivere che si può riassumere con il motto di Lorenzo de Medici: Chi vuol essere lieto sia, di doman non c’ è certezza!
❗️1413: Si riscopre la prospettiva dimenticata per secoli.
❗️1400/1492: L’Umanesimo aveva tracciato il ritratto di un uomo nuovo capace di contenere in sé arte e scienza e di esprimersi come artefice del proprio destino! Un uomo può essere pittore e poeta, scultore e architetto come dimostrano molti degli artisti dell’epoca!
❗️ 1510 Vengono inventati i primi orologi da tasca che cambiano il calcolo del tempo personale.
❗️ 1543: Nasce l’anatomia
❗️ 1450: Nuove rotte vengono scoperte! Il mondo non è mai apparso così grande.
❗️ 1450: L’invenzione della stampa permette la circolazione delle idee e il diffondersi dell’alfabetizzazione della popolazione.
❗️L’invenzione dello specchio convesso dei maestri vetrai veneziani del Trecento aveva permesso per la prima volta di guardarsi in faccia. Si diffonde così un senso di autostima collettiva: viene messa da parte l’umiltà che per secoli era stata un valore e si incomincia ad avere fiducia nell’uomo come artefice del proprio destino.
Fu proprio un uomo di quel tempo, Giorgio Vasari, artista e storico a coniare il termine Rinascimento per esaltare la rinascita di quegli anni in contrapposizione al Medioevo.
Come abbiamo visto però il Rinascimento, affonda le sue radici proprio in quel periodo che voleva rinnegare e si avvicina e supera l’arte classica, alla quale si ispirava.
Quello che è certo è che il progresso e lo sviluppo tecnologico avevano preso l’abbrivio dando il via all’epoca Moderna.
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