La parola ANIMA deriva dal greco e ha la stessa radice di ànemos, vento. L’anima è così ineffabile che gli antichi la indicavano utilizzando l’idea del vento.
Il vento lo si conosce per gli effetti che provoca, non se ne ha una diretta percezione.
Nei quadri di Modigliani l’anima affiora dagli occhi, non si vede ma c’è, proprio come il vento.
Modigliani durante la sua breve vita di artista (morì a 36 anni) realizzò 400 dipinti.
Fece diversi nudi, solo 4 paesaggi, il resto sono tutti ritratti.
Che cosa lo incuriosiva delle persone? Perché tutto il resto lo interessava così poco?
Gli artisti in quel periodo dipingevano i paesaggi, le bellezze e i colori della natura, la città, la vita urbana, le nature morte oppure avevano preso la strada delle avanguardie. Modigliani invece stava chiuso nel suo studio e ritraeva amici, conoscenti, artisti. La faccia è quasi una maschera, tracciata da una sottile linea nera, i colori sono spenti, tra fondo e figura cambiano poco. Ma ogni volta quegli occhi intagliati catturano l’attenzione di chi guarda.
I ritratti di Modigliani sono una straordinaria occasione per guardarsi negli occhi, per scorgervi l’ineffabile, per parlare di anima, di stato dell’anima, di emozioni, di sé. Quei ritratti ci aiutano a fare chiarezza su ciò che proviamo, perché un occhio guarda fuori e l’altro dentro.
Giocando a dar voce a quegli occhi, esprimiamo anche qualcosa di noi.
A Livorno, città natale dell’artista, si può visitare la sua casa in via Roma 8 e si possono vedere alcune sue opere presso il Museo Civico Giovanni Fattori – Comune di Livorno
Per approfondire:
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