INUTILE NASCONDERLO: L’URLO DI MUNCH È UNO DEI QUADRI PIÚ FAMOSI AL MONDO
La figura con le mani sulle orecchie, protagonista del famoso dipinto dell’artista norvegese, è considerata un simbolo universale del sentimento umano dell’angoscia.
Aggiungete che un giornalista ha addirittura definito l’Urlo come “La Monna Lisa dei nostri tempi”. Ma non solo: è forse l’opera d’arte più presente sui nostri cellulari grazie a una famosa faccina.

Tuttavia, quest’opera nasconde molti segreti e tante piccole curiosità, che forse non conoscete.
Pronti a scoprirle? Si parte!
1. Chi sta urlando nel dipinto?

Il titolo del dipinto è chiaro a tutti grazie alla figura con la bocca spalancata e le mani sulle orecchie che occupa il primo piano della scena.
Tuttavia, come è bene dire in questi casi, l’apparenza inganna: questo misterioso personaggio non sta urlando. Al contrario, si sta riparando dal grande urlo della natura, che esplode nel cielo e nel fiordo con lingue di fuoco color rosso sangue (riprendendo le stesse parole di Munch).
In altre parole, il disagio espresso da questa figura volontariamente anonima non nasce dall’intero: è una reazione all’urlo della natura che esplode all’improvviso.
2. Più versioni dello stesso soggetto: le URLA di Munch.

Esistono ben 4 versioni dello stesso dipinto, realizzate in un arco di quasi 20 anni con tecniche diverse.
Le più famose sono sicuramente quelle più colorate: le tempere del 1895 e l’ultima, quella del 1910, che Munch probabilmente realizzò ad anni di distanza per la sua collezione personale, dopo aver venduto tutte le altre ed essere rimasto senza.

Pensate che la versione del 1895 – quella con i colori più accesi che vedete qui sopra – è stata venduta all’asta nel 2012 per quasi 120 milioni di dollari!
3. Un’opera molto amata… Dai ladri!

Se la versione del 1895 è conosciuta per il prezzo stellare, altre due versioni dell’Urlo sono invece passate alla cronaca per dei furti!
La più fortunata è la tempera del 1893: sottratta nel 1994 dalla Galleria Nazionale di Oslo, fu ritrovata senza danni pochi mesi dopo dopo. Pericolo scampato!

La tempera del 1910 è stata meno fortunata: fu rubata a mano armata dal Munchmuseet nel 2004 e poté tornare a disposizione del pubblico solo due anni dopo. L’opera fu sottoposta a un intervento di restauro per risolvere i danni dovuti all’umidità che il dipinto aveva subìto durante il periodo del furto.
Tutte e quattro le versioni infatti hanno una caratteristica comune, oltre allo stesso soggetto: sono tutte realizzate su superfici di cartone!
Conoscevi queste curiosità sull’Urlo di Munch?
Speriamo che questo breve articolo ti abbia regalato qualche piccola informazione in più su questo capolavoro della storia dell’arte mondiale.